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libro i. capo xxvi. 55

il beatissimo padre san Benedetto prima in un luogo detto Sublaco, il quale è distante quaranta miglia da Roma, e indi nel castello Cassino, che chiamasi Harum. La vita di lui (siccome è noto) fu descritta con soave eloquenza nei Dialoghi del beato Gregorio. Ed io pure, per quanto ha potuto la povertà del mio ingegno, a onore di tanto padre ho tessuto ad uno ad uno tutti li suoi miracoli, in altrettanti distici di metro elegiaco. E parimente composi un inno contenente tutti i predetti miracoli in metro Giambico Archiloco.

Piacemi poi qui riferir brevemente ciò che il beato Gregorio omise di raccontare nella vita di questo santissimo padre; ed è, che quando per divina ispirazione, dopo quasi cinquanta miglia di cammino, arrivò da Sublaco al luogo dove ora riposa, tre corvi, i quali egli era solito di nudrire, lo seguirono volandogli intorno: e ad ogni refezione che faceva, finchè qui sen venne, due Angeli presentandoglisi in figura di giovani gli mostravano la strada ch’ei doveva tenere. In questo luogo poi dimorava un certo servo di Dio, al quale divinamente fu detto:

Cedi il loco; presente è un altro amico.