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libro i. capo xxi. 43

scito dimorò fin che visse. Per la qual cosa i Gepidi fin d’allora s’inimicarono coi Langobardi. Nello stesso tempo Vacone si volse ad assalire gli Suevi, e li sottomise al suo imperio. E se v’ha taluno che sospetti esservi menzogna e non verità del fatto, rilegga il prologo dell’editto che il re Rotario compose sulle leggi dei Langobardi, quasi in tutti i codici lo troverà scritto tal quale io in questa breve istoria l’ho inserto. Cotesto Vacone ebbe tre mogli: la prima fu Ranicunda figliuola del re dei Turingi: sposò poi Austrigosa figlia del re dei Gepidi, dalla quale ebbe due figlie. Una di queste ebbe nome Visegarda, ch’egli maritò con Teodeberto re de’ Franchi: la seconda chiamossi Valderada, la quale si congiunse in matrimonio con Cusvaldo, altro re Franco, che poi odiata da costui fu da esso data per moglie ad un certo de’ suoi, che chiamavasi Garipaldo. La terza consorte poi di Vacone fu la figliuola del re degli Eruli di nome Salinga; dalla quale gli nacque un maschio, ch’egli chiamò Valtari, e che, morto Vacone, fu l’ottavo re dei Langobardi. Tutti questi furono Litingi; che così una certa razza nobile chiamavasi presso di loro.