38 |
dei fatti de’ langobardi |
|
e adescandolo con lusinghiere parole l’invitò a sedere; ma lo fece adagiare in luogo ove dietro le spalle eravi una finestra nella parete; la qual finestra, quasi per far onore all’ospite, ma in realtà per non fargli nascere alcun sospetto, avea con un prezioso drappo coperta, ordinando ai suoi garzoni quell’atrocissima fiera, che quando essa mostrando di parlare al coppiere dicesse mesci, coloro da tergo colle lancie lo trafiggessero: e così fu fatto; poichè appena la crudel femmina diede il segno, fu eseguito l’iniquo comandamento; e il misero, traforato dalle ferite, ruinando in terra spirò. Come un tal caso fu riferito al re Rodulfo, pianse la morte crudelissima del fratello, nè potendo sopportarne il dolore s’infiammò alla vendetta, e rotta la lega che aveva contratta intimò guerra a Tatone. Che più? Si adunarono in campo aperto ambi gli eserciti: Rodulfo collocò i suoi in ordine di battaglia: ma poi postosi a sedere negli alloggiamenti, sicuro della vittoria, si stava giuocando alle dame1: perchè erano gli Eruli allora esperti
- ↑ Pare che il ludere ad tabulam sia da tradursi giuocare alle dame, come intende il Gibbon (ibid.). Se non che presso i popoli Barbari era più in uso il giuoco delle sorti, e forse non sarebbe male