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alcun sinistro; ma la troppo lunga sicurezza, sempre madre di guai1, partorì loro un grande malanno. Perciocchè una notte essendo tutti negligentemente immersi nel sonno; i Bulgari2 all’improvviso si scagliarono sopra di loro, e di ogni parte ferendo e ammazzando, riempirono di strage gli alloggiamenti, uccisero il re stesso Agilmondo e seco strascinarono schiava l’unica sua figliuola.


CAPO XVII.

Come Lamissione fu fatto re, e in che modo costui vinse i Bulgari.

Nondimeno, dopo sì fatta rovina i Langobardi, ripigliate le forze, costituirono re

  1. Questa sentenza ricorda quella di Tacito, che coloro, i quali non provocati infievoliscono in troppo lunga pace, il fanno più con diletto che con sicurezza: nimiam ac marcentem diu pacem illacessiti nutrierunt: idque jucundius quam tutius fuit (ibid. 56).
  2. I Bulgari erano Sciti vaganti che faceano scorrerie dovunque poteano, disertando i paesi ne’ quali si scaricavano. Non è maraviglia, che una colonna di costoro, i quali fino dall’anno 489 si erano fatti conoscere nella Mesia inferiore, sia piombata improvvisamente sui Longobardi. I Bulgari sono chiamati dal Le Sage Barbari medj (Atlant. Stor. cart. 10):