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dei fatti de’ langobardi |
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libertà; e affinchè questa fosse giuridica la sancirono col solito rito della saetta1, mormorando intanto per la stabilità della cosa alcune patrie parole. Abbandonata poscia Mauringa, i Langobardi passarono in Golanda, ove dicesi che qualche tempo siensi fermati. Dopo hanno essi parimente abitato per alcuni anni Antabet, Bataib, e Vurgundaib: i quali noi reputiamo esser nomi di villaggi, oppur d’altri luoghi.
- ↑ Questo rito della saetta nel concedere la libertà indicato da Paolo, è riferito colle stesse sue parole dai Glossatori. Parmi che questo non possa derivare che dal costume antico dei Germani di non lasciar prender le armi ad alcuno, se non era riputato degno dalla città. Allora solamente il concilio, il principe, o il padre o un congiunto (parlando degl’ingenui) onoravano il meritevole di scudo e d’asta; la quale armatura era propria dei cavalieri. Arma sumere non ante cuiquam moris, quam civitas suffectorum probaverit. Tum in ipso concilio, vel principum aliquis, vel pater, vel propinquus scuto frameaque juvenem ornant (Tac. ibid. 13). È poi probabile che ai servi, i quali entravano nelle fanterie, si consegnasse la saetta come arme particolare dei fanti: pedites et missilia spurgunt, pluraque singuli atque in immensum vibrant (Tac. ibid. 6).