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libro i. capo v. 13

l’Arabia in quel medesimo che il sole è sopra il mezzo del Cielo scorgesi verso Aquilone, e le ombre viceversa si vedono contro mezzogiorno.


CAPO VI.

Dell’ombilico del mare.

Non molto lontano dal lito, di cui abbiamo parlato, contro la parte occidentale, dove il mare Oceano stendesi all’infinito, trovasi quella profondissima voragine di acque, che con usitato vocabolo chiamiamo ombilico del mare, di cui si narra che due volte al giorno inghiotta e vomiti i flutti, siccome se n’ha la prova in tutti quei lidi ove massimo è il flusso e riflusso dell’onde. Una simile voragine, ossia vertigine, dal Poeta Virgilio è chiamata Cariddi, e da lui si asserisce ne’ suoi versi esser dessa nello stretto della Sicilia. Il vortice, di cui parlammo, spesso attrae le navi nella sua rapina con tanta velocità che imitano il cader delle saette per l’aere in quell’orrendo baratro fatalmente periscono. Ma non di rado nell’atto di sommergersi, rimbalza-