Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/277

262 dei fatti de’ langobardi

interrogandolo Gondeberto in qual luogo dovesse egli apparecchiare a Grimoaldo l’alloggiamento, Garibaldo rispose; essere conveniente che quegli il quale era venuto in soccorso di lui, e che dovea pigliare per moglie la sua sorella, avesse albergo dentro il palazzo. Il che fu fatto. Perchè venuto già Grimoaldo, gli fu dato alloggio appunto nel palazzo reale. Ora lo stesso Garibaldo, seminatore di tanti scandali, persuase a Godeberto di non venire a parlamento con Grimoaldo se non guernito di corazza1 sotto la veste, affermando, che Grimoaldo volgeva in mente il disegno di ucciderlo. Dall’altro canto lo stesso fabro d’inganni andò a suggerire a Grimoaldo, che se ne stesse in guardia di se medesimo, perchè Godeberto nutriva la rea intenzione di trafiggerlo colla sua spada; protestando, che venendo ad abboccarsi con esso porterebbe la corazza sotto il vestito. Che più? venuti a col-

  1. La corazza, usata dalle milizie del medio evo era fatta di catenelle di ferro a guisa di maglia, e s’indossava sul corpo ignudo. Adunque per ferire chi era guernito di questa difesa bisognava non colpire, ma dar di punta per foraminatos circulos loricarum, come scrive Sidonio Apollinare (lib. 3. epist.3.). Ciò prova che le spade di quell’età feriano di taglio e di punta (Ved. Murat. dissertaz.26.).