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libro iv. capo xxxviii. 229

paese delle Venezie. Onde Gisulfo Forogiuliano con tutti i Langobardi che potè raccogliere sotto di sè andò coraggiosamente a incontrarlo. Ma tuttochè con animo valoroso alla testa di pochi soldati abbia combattuto contro quel numero immenso, finalmente circondato da ogni parte con quasi tutti i suoi cadde morto. Allora la moglie di Gisulfo, di nome Romilda, coi Langobardi che erano dalla strage scampati, e colle donne e i figliuoli di quelli che erano periti nella battaglia si rinchiuse dentro le mura della Forogiuliana città1. Costei avea due figliuoli, Tasone e Cacone, già fuori di pubertà, ed altri due, Radoaldo e Grimoaldo, i quali erano ancor fanciulletti. Ed avea pure quattro figliuole, una delle quali chiamavasi Appa, ed una Gaila, ma delle altre due non so il nome. I Langobardi eransi anche fortificati negli altri vicini castelli, cioè in Cormone2, in Nomaso3,

  1. Il nostro testo: intra muros Forojuliani castri munivit septa. Altri: intra muros Forojuliani castrimonii septa est.
  2. Ora Cormons otto miglia distante da Cividale al sud-est.
  3. Ora Nimis posto fra i due torrenti Torre e Corno; nove miglia a ponente di Cividale.