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dei fatti de’ langobardi |
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nifacio1 ordinò che l’antico tempio, che chiamavano il Pantheon (levate tutte le immondezze dell’idolatria) si convertisse nella chiesa della beata sempre Vergine Maria, e di tutti li martiri; affinchè nel luogo ove un tempo eravi il culto non di tutti gli Dei, ma di tutti i Demonj, in avvenire si facesse memoria di tutti i santi2. Ai tempi di costui ardeva una guerra civile in oriente e in Egitto fra i Prasini ed i Veneti, i quali vicen-
- ↑ Bonifacio IV.
- ↑ Famoso è il tempio, appellato il Pantheon, perchè dedicato a tutte le divinità dei Gentili. Fu esso fabbricato per ordine di Marco Agrippa ai tempi d’Augusto, e sussiste anche oggidì sotto il nome di s. Maria della Rotonda. Intorno alla dedicazione di questo tempio leggasi Papebrochio nella vita di s. Bonifacio IV., al giorno 25. del mese di maggio, e Pagi ann. 607. n. 5.
Osserverò qui, che le immondezze pagane di cui Paolo fa cenno erano principalmente le statue degli Dei in quel maraviglioso tempio nicchiate; opere senza dubbio de’ più insigni scultori de’ secoli d’oro delle belle arti. La religione e la civiltà de’ nostri tempi si sarebbero insieme accordate nell’espellere quei capi-lavoro da un luogo santo, e nel ripararli in qualche istituto, come monumenti (quanto alle regole del gusto) degni dell’imitazione de’ posteri. Altra osservazione a questo luogo è da farsi, ed è che la Providenza spesso dalle prave intenzioni dei perversi mortali trae i maggiori trionfi della sua religione. Foca per astio contro il Patriarca Ciriaco, concesse il titolo di universale al Romano pontefice (vedi il Baronio); e per mantenersi una qual-