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CAPO XXIX.

Della presa di Cremona e di Mantoa: della morte della figliuola del re, e della guerra de Franchi.

Eravi ancora a quei giorni inimicizia fra i Langobardi e i Romani, a cagione della cattività della figliuola del re. Onde Agilulfo, uscito da Milano nel mese di luglio, andò ad assediare la città di Cremona cogli Schiavi, che il re Cacano aveagli mandati in soccorso, e nel giorno ventuno di agosto la prese e la smantellò. Nella stessa guisa espugnò Mantova, e fracassatene cogli arieti le mura, poiché ebbe data licenza ai soldati che erano in quella città di ritornare a Ravenna, entrò nella stessa il giorno tredici di settembre. Allora si arrese eziandio alle parti de’ Langobardi un castello, che si chiama Vulturina1. Dall’altra parte il presidio di Bre-

  1. Alcuni leggono Vulturnia, e il Cluverio Vulturia, il quale intende esser questo presentemente un villaggio dello Valdoria alla sinistra del Po fra Cremona e Brescello. All’incontro il Beretti (p. 131. 132.), opponendosi al Cluverio e stando col Biondo, e con parecchi scrittori Comaschi, vuole che sia il castello chiamato Vulturena, e più tardi Castrum Holonium,