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208 | dei fatti de’ langobardi |
molti ornamenti d’oro, e d’argento1, non che l’arricchì con parecchie entrate. Ivi pure Teodorico, che fu già re de’ Goti, edificò un palazzo, stantechè il sito al tempo d’estate, siccome vicino all’alpi, riesce temperato e salubre.
- ↑ Gli ornamenti furono coppe, corone, croci, tavole d’oro ornate di smeraldo, giacinti, carbonchi, margarite ed altre pietre preziose; i quali oggetti furono conservati per tanti secoli e si conservano ancora a’ dì nostri. Tutti i predetti oggetti furoro già illustrati in modo, che il qui parlarne a lungo sarebbe inutile studio di erudizione. il Muratori, il Fontanini e altri Scrittori degli ultimi tempi scrissero con grande dottrina particolarmente sulla corona longobardica, detta volgarmente ferrea; ed avvertirò solo a lume degli eruditi, che nella libreria Bartoliniana si trovano parecchie giunte manoscritte fatte dal Fontanini alla sua Dissertazione intitolata: De corona ferrea Langobardorum.
mente chiamavasi Modicia, Modoetia, Modica (secondo Baldassare Fedele arciprete di quella basilica nel libro scritto a Leon X.) dalla modicità del censo. Ma Tristano Calco (stor. di Mil. lib. 4.) non crede il nome di Monza derivazione o alterazione di Modicia; ma si attiene invece all’origine presentata dalla seguente iscrizione:
C. SERTORIUS · L · F · OVF · VETERANVS. LEG · XVI · VRATOR · CIVIVM · OMN · OR · MOGVNTIACI ·
Quindi coll’appoggio di questa lapide desume che quel luogo si chiamasse oppidum Moguntiacum.