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libro iv. capo xx. 205

che mandino gli uomini che sono sotto di essi coi loro buoi in ajuto di quello, affinchè colla vostra cooperazione possa meglio eseguire ciò che noi gli abbiamo commesso. Noi intanto vi promettiamo, qualora la cosa avrà avuto l’effetto, di mandarvi un dono, che non sarà indegno di voi. Perchè noi sappiamo esser grati e corrispondere a quei nostri figliuoli, i quali ci dimostrano il lor buon volere. Laonde nuovamente noi vi chiediamo, o glorioso figliuolo, di far sì, che possiamo esservi obbligati del prestatoci benefizio, e che voi riceviate il guiderdone pel ben fatto alle chiese de’ santi.


CAPO II.

Della cattività della figliuola del re Agilulfo, e perchè lo stesso re abbia mandato a Cacano parecchi artefici.

In questi giorni dall’esercito di Gallicino Patrizio fu fatta schiava la figliuola del re Agilulfo insieme con suo marito, chiamato Godescalco, della città di Parma; i quali furono condotti a Ravenna. Nel medesimo tempo il re Agilulfo mandò a Cacano re