Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
184 | dei fatti de’ langobardi |
onde regnò una crudelissima fame: e poscia venne nel territorio di Trento uno sciame innumerevole di locuste, che erano molto più grandi delle comuni. Queste (cosa maravigliosa!) consumarono l’erbe e i paludi1, ma appena appena toccarono le messi dei campi; e nello stesso modo l’anno seguente ricomparirono2.
CAPO III.
Come il re Agilulfo uccise Minulfo: e della ribellione di Ulfari.
A questi giorni il re Agilulfo uccise Minulfo, duca dell’isola di s. Giulio3, per-
- ↑ In altri testi invece di paludesque è scritto fruticesque.
- ↑ Da alcune lettere del Pontefice s. Gregorio scritte sotto l’indizione IX. a Veloce Maestro dei cavalli, a Maurilio, a Vitaliano, ed a Giovanni vescovo Ravennate si conosce, ch’egli li eccitava a prender l’armi e a dar addosso al Longobardo Ariulfo duca di Spoleti, che minacciava Ravenna, e anche Roma, sotto la quale di fatto arrivò recando grandissime stragi. Nel caso disperato il Pontefice tentava ogni modo di conciliare la pace. (Rer. Ital. ibid. pag. 454.).
- ↑ Il nostro testo s. Juliani; ma per testimonian-
lulfo si chiama anche Paolo, probabilmente (secondo il Baronio) perchè convertitosi poco tempo dopo, alla fede cattolica, assunse il predetto nome.