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4 | dei fatti de’ langobardi |
quantunque ciaschedun luogo porti un nome particolare, ed anco le due provincie oltre il Reno dai Romani occupate, sieno state da essi appellate Germania superiore e
Romani si estendevano poco più al di là della terra che occupavano coi loro eserciti. Specialmente la riviera marittima della Germania era loro presso che ignota. Lo stesso Tacito dice che a quell’Oceano assai di rado s’arrischiavano di penetrare le navi. Immensus ultra, adversus Oceanus raris ab orbe nostro navibus aditur (ibid. 2). Pei Romani la navigazione era solamente ausiliaria della guerra, nel rimanente era da loro affatto negletta. Ciò è comprovato dagli Storici, e posto in piena evidenza dal Mengotti nella insigne sua opera del Commercio de’ Romani (Epoc. I cap. 2.). Quanto poi all’origine del vocabolo Germania, non interamente si accordano gli antichi scrittori. Tacito (ibid. 2) afferma che a suoi tempi era ancora recente il nome di Germania, Germaniae vocabulum recens et nuper additum, e che da se stessa lo inventò quella nazione a seipsis invento nomine Germani vocarentur, e ciò per essersi affratellati nella difesa contro i Galli. All’incontro Strabone (ibid.) così li chiama per essere di natura somiglianti ai Galli: quasi fratelli carnali dei Francesi; perchè la lingua romana chiama germano il fratello carnale. Il Vossio inclina a questo parere: ma nei comenti dell’Oberlino alla Germania di Tacito si vuole che la voce Germanus sia composta da ger (bellum exercitus) e man (homo) cioè uomo guerriero. L’Adelung pure (Istor. primit. dei Germ. V. 3.) sostiene questa opinione, e il Valeriani (not. alla Germ.) sta con quelli che dalla voce ger (in origine werr ) sia derivata l’italiana guerra, la francese guerre, e la inglese war. Converrebbe pensare anche a quel Manno figlio del Dio Tuistone, men-