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162 dei fatti de’ langobardi

glie la figliuola del loro re Garibaldo; il quale benignamente li accolse, e fidanzò sua figlia Teodolinda al re Autari. Onde ritornati gli ambasciadori ad Autari con questo annunzio, invogliandosi egli di vedere co’ proprj occhi la sposa sua, presi con se pochi ma bravi de’ suoi Langobardi, e fra questi un fedelissimo e quasi anziano1, andò senza indugio in Baioaria. Ed essendo tutti, secondo l’usanza degli ambasciadori stati introdotti dinanzi al re Garibaldo, poichè colui ch’era venuto quasi anziano ebbe proferite le parole di salutazione, giusta il costume, Autari, incognito a tutti di quella gente, si avvicinò al re Garibaldo, e gli disse: Il re Autari mio signore mi mandò qui a bella posta2 a vedere la vostra figliuola sua sposa, che deve essere la nostra padrona, affinchè io possa della bellezza di lei dare al detto mio signore un sincero ragguaglio. Il che udendo il re fece venir la figliuola; ed Autari avendola contemplata tacitamente, e vista la leggiadria delle sue forme, tutto compiaciutosi in cuore, così parlò al re: Ora che tale vediamo essere la persona di vostra figlia, affinché ci sia permesso, come desideriamo,

  1. L’originale senior.
  2. L’originale proprie.