Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/168


libro iii. capo xxiii. 153

sormontarono le mura e grandissimi tratti di paese allagarono. Allora pel letto dello stesso fiume un dragone di enorme grandezza, con una gran moltitudine di serpenti, passò per mezzo della città, e discese nel mare. E questa inondazione incontanente fu seguitata da una fierissima peste, detta inguinaria1, la quale fece tanta strage di gente,[A. D. 590.] che d’una incredibile moltitudine pochissimi sopravvissero. La qual pestilenza primo di tutti colpì il papa Pelagio, ed estinse in breve ora quel venerabile personaggio. Da poi, tolto di vita il pastore, quel morbo si diffuse nel popolo.

    in Italia dalla fondazione di Roma fino a nostri giorni. Se ciò egli eseguisce si offeriranno gran materiali all’esame de’ chiari intelletti, che al nostro tempo portando ad un sì alto punto di elevazione le scienze fisiche, e in particolare l’idraulica, bene meritarono non solamente della loro patria, ma eziandio di tutto il mondo civile.

  1. Rivedi la nota 1, al cap. 26. del lib. 2.