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libro iii. capo xii. 135

una gran cosa. Cui quegli: Di’ pure; e se hai qualche cosa di buono da raccontarmi, ciò ridonderà di vantaggio anche a te. So, disse, dove è nascosto il tesoro di Narsete; ed io ridotto all’estremo della mia vita non posso tenerlo occulto. Rallegratosi allora Tiberio Cesare, ordinò ai suoi servi d’andar sopra luogo; i quali attoniti seguitarono il vecchio che li precedeva; finchè arrivati alla cisterna, la discopersero, ed entrati in quella trovarono tanta copia d’oro e d’argento, che appena in molti giorni si potè tutto trasportar dai facchini. Ond’egli quella immensa somma secondo il suo costume quasi tutta con larghissima distribuzione compartì ai poverelli. Essendo per ricevere la corona imperiale, mentre il popolo, conforme al consueto, lo attendeva allo spettacolo del circo, colla mira di fargli un tradimento, e di sublimare alla dignità imperiale Giustiniano nipote di Giustino1, e-

  1. Il testo ad dignitatem imperatoriam sublimaret. Corippo (lib. 2.) così descrive questo rito:
         Quatuor ingentem clypeis sublimius orbem
         Adtollunt lecti juvenes, manibusque levatus
         Ipse ministrorum supra stetit.
    E Liutprando (lib. VI.): Miro ornatu, miroque apparatu susceptus ab eodem summo pontifice, unctionem suscepit imperii.