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leone di smisurata grandezza. Al qual Peredeo (come è fama), affinchè nulla macchinasse contra la reale città, essendo uomo cotanto forte, per comando di quell’imperatore furono cavati gli occhi. Ed egli alquanto tempo dopo s’apparecchiò due pugnali, e ripostili nell’una e nell’altra delle sue maniche se n’andò al palazzo, e promise di rivelare alcune cose che sarebbero utili ad Augusto, se ad esso fosse stato introdotto. Ma l’imperatore mandò invece due patrizj suoi famigliari a raccorre le parole di quello. E poichè costoro giunsero a Peredeo, egli ad essi accostandosi, quasi avesse voluto dir loro alcuna cosa all'orecchio, trasse con ambe le mani li nascosti pugnali, e que’ due tanto impetuosamente ferì, che in punto precipitati in terra spirarono. Così, in qualche maniera costui non dissimile da quel fortissimo antico Sansone, vendicò da se stesso le proprie ingiurie, e per la perdita de’ suoi occhi spense due uomini all’imperatore utilissimi.