Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/104


89


CAPO XVI.

Della quinta provincia d’Italia, che comprende l’alpi Cozie,
e della sesta che chiamasi Tuscia.

La quinta provincia è quella dell’Alpi Cozie, così denominate dal re Cozio, che visse al tempo di Nerone1. Questa provincia dilatasi verso Euro fino al mare Tirreno, e dall’occidente congiungesi al confine dei Galli. Trovansi in essa le città di Aqui, di Tortona, il monistero di Bobio, e Genova pure e Savona. La sesta provincia è la Tuscia, così chiamata da tus (incenso), che il popolo della medesima superstiziosa mente abbruciava nei sagrifizj ai suoi Dei. Verso ponente2 le si congiunge l’Aurelia; e dalla parte d’oriente l’Umbria. In questa provincia piantata fu Roma, la quale un tem-

  1. Quel Cozio che diede nome alle alpi fu amico d’Augusto, e fece con molti lavori più comodo il passaggio delle alpi stesse, che in quel luogo prima erano inaccessibili. Ma il Cozio nominato da Paolo era figliuolo di questo, e si chiamava M. Giulio Cozio. Egli fu decorato della dignità reale dall’imperator Claudio, e morì appunto sotto l’impero di Nerone, che ridusse le alpi Cozie in provincia Romana. (Suet. in Tiber. cap. 37. et in Ner. cap. 18).
  2. Il testo Circias.