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nezia fu capo la città d’Aquileja; ed ora fa le veci di quella il Foro di Giulio, così nominato, perchè si sa che Giulio Cesare stabilì in esso una piazza di negoziazione1.

    tori, l’opinione de’ quali certamente vale non poco. Nondimeno non è da trascurarsi quella di un altro eruditissimo scrittore (Rer. Italic. tom. 20. p. 143.) il quale riprovando quanto dice Plinio (lib. 111. 23.) del corso dell’Istro, e le favole spacciate sul l’Istria dagli scrittori del secolo XVI. conchiude, che questa così chiamasi da alcune colonie ivi venute dalle sorgenti del fiume Istro.

  1. Il Foro di Giulio di sopra nominato Città Forogiuliense, è il presente Cividal di Friuli. Questa città, secondo le antiche cronache del paese, fra le quali una riputatissima scritta da Jacopo Valvasone di Maniago, fu distrutta tre volte. Della sua prima fondazione nulla si sa; ma secondo tutte le probabilità fu edificata dai Galli. Lo stesso suo nome, che procede da origine Celtica, ci rinforza in tale congettura. Che questa città sia stata riedificata dai Romani non c’è alcun dubbio, per le parole del Diacono, il quale la indica come capo del Friuli dopo Aquileja, e come piazza di negoziazione stabilita da Giulio Cesare. Peraltro molti antiquarj di gran nome sostennero, non esser essa il Foro Giulio Romano, e fra questi fu per lo innanzi il P. Angelo Maria Cortinovis, e ultimamente il ch. co. Girolamo Asquini: i quali vorrebbero, dietro le osservazioni fatte sopra alcuni monumenti di Giulio Carnico (ora Zuglio), che ivi fosse piantata la prima sede dell’antica colonia Forojuliese. Sempre amico Platone, ma più amica la verità; perciò con tutta la riverenza a questi egregi eruditi, anche in mancanza di monumenti