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Borgomanero — Borgo S. Dalmazzo.

Legislatura DATA
delle
elezioni
ELETTORI CANDIDATI MOTIVI
della vacanza
del Collegio
iscritti votanti ELETTI Voti NON ELETTI Voti

Segue Collegio di Borgomanero.

Collegio uninominale
XIII
5 nov. 1876 1055 459 Mongini Luigi, avv. 414 Curioni Giovanni, avv. 33
XIV 16 maggio 1880 1077 781 Curioni Giovanni, ing. prof. nella R. scuola d'app. degli ingeg. a Torino 431 Mongini Luigi, avv. 306
Scrutinio di lista
XV, XVI e XVII
Compreso nel collegio di Novara II.
Collegio uninominale
XVIII
6 nov. 1892 7561 5619 Curioni Giovanni, avv. 3770 Dulio Emilio, avv. 1698
XIX 26 maggio 1895 7512 3022 Curioni Giovanni, avv. 2187 Fontana Ulderico
Dulio Emilio, avv.
292
75
XX 21 marzo 1897 7184 3577 Curioni Giovanni, avv. 2764 Fontana Ulderico 582
I 27 aprile 1848
28 » »
195 1ª vot. 172
Ball. 122
Fabre Benedetto, avv. 82
86
Brunet Carlo, avv. 29
31
II 22 genn. 1849 191 127 Parola Luigi, dott. 101 Fabre Benedetto, avv. 8 Opzione1
20 marzo 1849
21 » »
191 1ª vot. 77
Ball. 110
Cerruti Giusto Benigno, teol. 30
86
Lazzotti Ottavio, avv. 19
23
III 15 luglio 1849
22 » »
238 1ª vot. 120
Ball. 130
Michelini c.te G. B. 45
63
Cerruti Giusto Benigno, teol. 46
62
IV 9 dic. 1849 233 191 Michelini c.te G. B. 100 Pastore Giuseppe, colonn. 61
V 8 dic. 1853 260 172 Michelini c.te G. B. 89 Fabre Benedetto, avv. 52
VI 15 nov. 1857
18 » »
363 1ª vot. 285
Ball. 296
Michelini c.te G. B. 116
141
Di Castelmagno c.te Edoardo 132
141
Annullamento2
3 febb. 1858 361 286 Michelini c.te G. B. 151 Di Castelmagno c.te Edoardo 118
VII 25 marzo 1860 362 288 De Andreis Giovanni, cons. di Stato. 228 Michelini c.te G. B. 48


  1. Optò pel collegio di Cuneo il 10 febbraio 1849.
  2. Proclamato il conte Michelini perchè maggiore d'età del conte Di Castelmagno. L'ufficio della Camera propose l'annullamento perchè nelle sezioni di Roccavione furono distribuite 6 schede numerate, secondo il numero d'ordine della lista elettorale, per modo che sarebbe stato possibile riconoscere gli elettori che le avevano riempite col nome del candidato. Annullandosi quei 6 voti bisognava annullare l'elezione, stante la parità di voti avuti dai candidati. E però l'ufficio si attenne a questa conclusione e la Camera annullò l'elezione il 14 gennaio 1858.