Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
70 | Storia dei Mille narrata ai giovinetti |
E poi tra quelle Guide erano scritti l’avvocato Filippo Tranquillini e Egisto Bezzi trentini anch’essi come il Manci; Domenico Cariolato da Vicenza, che di ventiquattro anni era già un veterano della difesa di Roma; il medico Camillo Chizzolini da Marcaria e l’ingegnere Luigi Daccò da Marcignano giovanissimi tutti, che parevano figli del sessagenario Alessandro Fasola novarese, già carbonaro nel 1821 col Santarosa, profugo, poi soldato di tutte le guerre sino a quella del 1859, e che ora correva a quell’impresa romanzesca con la baldanza d’un giovanetto che fa la sua prima volata fuori di casa.
L’Intendenza.
Poichè la spedizione doveva avere una Intendenza, questa fu formata sul serio, benchè in verità, la cassa di guerra non contenesse che trentamila povere lire. E vi fu messo a capo Giovanni Acerbi, avanzo dei martirii di Mantova, il quale andava rivendicando nelle cospirazioni e nelle guerre l’onor del nome, macchiato da uno del casato che aveva venduto l’ingegno e le lettere all’Austria, prima ch’egli nascesse. Aveva compagni Ippolito Nievo, Paolo Bovi, Francesco De Maestri e Carlo Rodi, tre veterani questi ultimi, mutilati ciascuno d’un braccio, che parevano intervenuti per dire ai giovani: «Ve-