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34 Storia dei Mille narrata ai giovinetti

dendo sulla sua poppa. Il fanale stette acceso una ventina di minuti, poi si spense; e per quanto quei giovani gridassero dietro a quell’uomo, egli non si fece più vivo. Sperarono che tornasse, passarono le ore; e intanto i rematori, tutti di Conegliano, vogarono al largo verso ponente. Benchè fosse notte alta, i giovani si accòrsero di esser condotti male; ma i barcaiuoli giurarono di aver avuto l’ordine di andar allo scoglio detto di Sant’Andrea presso Sestri Ponente, che là avrebbero trovato i vapori e che là i due uomini li avrebbero raggiunti.

Durarono così molte ore, finchè sicuri di essere ingannati costrinsero i barcaiuoli a volgersi verso levante, e quando fu l’alba videro da lontanissimo due vapori verso Portofino. Indovinarono che vapori erano; e allora (l’espressione è di uno di loro che ne scrisse pochi anni dipoi), il loro dolore fu immenso come il mare. Intanto i due uomini, i due traditori che gli avevano ingannati, erano stati tutta la notte a scaricare mercanzie di contrabbando, sete e coloniali; certo approfittando del fatto che i doganieri lungo le rive o non v’erano o facevano cattiva guardia, per ordini avuti di non disturbar nessuno quella notte di misteriosa faccenda.1

Se Bixio che aveva dato gli ordini a quei giovani, sicuro nella sua fierezza di mandarli a gente dabbene, avesse potuto avere quei due ribaldi là sul suo ponte, chi sa qual pena avrebbe loro inflitta! Egli era uomo da metterseli sotto i piedi, o da impiccarli all’albero della sua nave, come anticamente si faceva ai pirati.

  1. Da una relazione ms. di Stefano Lagorara capo di quei giovani, e firmata da alcuni di essi. — Ved. anche in Mazzini, Opere, vol. VI.