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32 | Storia dei Mille narrata ai giovinetti |
tu? — gioia d’amarsi meglio per aver sentito e voluto fare una stessa gran cosa.
Ma ci fu un momento che dai due vapori Garibaldi e Bixio si scambiarono coi portavoce delle non liete parole. Diceva Garibaldi a Bixio:
— Quanti fucili avete a bordo?
— Mille e cento.
— E di munizioni?
— Nulla.
— E le barche di Bogliasco? —
Per guardar che si guardasse non si scoprivano da nessuna parte le barche di cui il Generale chiedeva, e che si dovevano trovare in quelle acque ad aspettare i due vapori. Eppure quelle barche avevano nella notte imbarcate le armi e le munizioni raccolte a Bogliasco! Dunque si doveva star là tanto che comparissero? E se in Genova il Governo, destato a forza dalle grida di qualche Console, dovesse di necessità accorgersi che dal porto erano stati menati via i due vapori? Se fosse costretto a spedir una delle sue navi da guerra a catturarli, a ricondurli nel porto, quando mai si potrebbe poi ritentare l’impresa. Non era di quelle che si fanno due volte. Il generale Türr che in quel momento stava vicino a Garibaldi, narra che questi «rimase qualche tempo meditabondo, che poi alzò verso il cielo il capo, dicendo: “Anderemo avanti egualmente!” e che, stato un altro poco, ordinò di navigare verso Piombino.»
Ora ecco ciò che era avvenuto. La sera avanti un manipolo di giovani genovesi, scelti dal Bixio e dal-