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134 | Storia dei Mille narrata ai giovinetti |
ste. Nella via maestra si trovavano a ogni passo i segni della sosta fattavi dai vinti; nelle poche botteghe, misere assai, non c’era più nulla; quelli avevano portato via ogni cosa.
Ma le Compagnie, a poco a poco, misero un po’ di fidanza e di allegrezza; tanto più poi nel pomeriggio, quando fu loro letto l’ordine del giorno di Garibaldi. Era uno de’ suoi più eloquenti, e parve la voce di tutta la patria.
«Soldati della libertà italiana, con compagni come voi io posso tentare ogni cosa, e ve lo mostrai ieri conducendovi alla vittoria contro un nemico superiore per numero e per le sue forti posizioni. Io avevo contato sulle vostre fatali baionette, e vedete che non mi sono ingannato.
«Deplorando la triste necessità di dover combattere soldati italiani, debbo confessare d’aver trovato una resistenza degna di causa migliore. E questo vi mostra quanto noi potremo fare, quando l’intiera famiglia italiana sarà riunita intorno a una sola bandiera.
«Domani il continente italiano sarà parato a festa, per la vittoria dei suoi liberi figli e dei nostri prodi siciliani.
«Le vostre madri, le vostre amanti, usciranno nella via superbe di voi, con la fronte alta e radiante.
«Il combattimento ci costò molti cari fratelli, morti nelle prime file; e nei fasti della gloria italiana risplenderanno eternamente i nomi di questi martiri della nostra santa causa.
«Paleserò al nostro paese i nomi dei bravi che con sommo valore condussero alla lotta i più giovani e i più inesperti militi, e che domani li guideranno alla vittoria