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77 prio rito a Bacco o Libero Padre ^7: anzi, non te n’ ha forse alcuna che non presenti qualche simbolo manifesto del nume invocato, sia nella sua figurazione principale, sia ne’ suoi fregi medesimi o di ellere, o di alloro, o di teste di cavriuolo e simili cose, del pari sacre e dilette a Bacco. Sì fatti arredi, come tulio ciò che serviva all’ uopo dei mortorj, era una merce. Funerali occorrevano tutto giorno per ufiìcio di parenti: chi sceglieva a suo grado un milo, e chi un altro: chi bramava uniti o questi o quegli altri numi tutelari della sua famiglia: chi adoperava, come mostrano le iscrizioni, ora una formula rituale di preghiera, e chi un’altra. Tutto però si riferiva alle dottrine acheronliche, e al grande mistero, ognor presente nelle menti degli uomini mortali, di dover transire lo spirito per nuova vita dinanzi al dio infernale. Nolo per ultimo che i sepolcri volcenti han dato a luce un genere nuovo di monumenti: voglio dire patere in bronzo cesellate con figure di basso rilievo: altre indorale ad ambo le facce. Minerva alata, Ercole, e qualche altro milo consueto, compariscono tra quelle che conserva nel suo museo il Sig. Principe di Canino. Tanto più notabili, quanto che la

57 Ipse gravi patera sacri Ubamina Bacchi.

Rìle ftrens, lunbram vocat, et sic fertur ad aras.

Valer. Flac v. 193-94-; Ovid, Fast. la. ySS. sqq. Nomine ah aiictoris ducimi Ubamina nomen^ Libaque: quod sacris pars dalur inde focis.