Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. III.djvu/58

46 alzata nella destra. Idoìelto trovato a Vulci. — Pr. di Canino.

Questa grande divozione per Ercole, nel rito sepolcrale, veniva forse dal mito che lo tiene per vincitore della morte nella sua discesa agli inferni. Ma il vederlo sì di frequente effigiato imberbe nei vetusti idoletti etruschi, anziché barbalo^ fa molto probabilmente credere, che in prima si volgessero gli artefici alla imitazione del solo Ercole Tirio, che di tal modo si trova sempre ritratto nelle medaglie fenicie.

11. Una dea vestita di sola tunica, con ali al dorso e diadema radiato in testa ’ avente l’ atteggiamento medesimo della figura tav. xxxiii. 2. Statuetta molto antica, e rozza d’ artificio; trovala a Chiusi.

12. Un"’ altra dea, o forse la stessa immagine^ effigiata d’uno stile più studiato e corretto: tiene in mano un simbolo equivoco.. — Galleria di Firenze.

3. 4- Immagine di una dea ammantata di nobile palla, con diadema radiato in testa: tiene ambo le braccia aperte^ e in ciascuna mano un uovo: simbolo d’ espiazione, bene appropriato a Proserpina infernale. Figurina di semplice maniera cesellata finemente. — Paolozzi in Chiusi.

i3. Statua di un giovane di speciali fattezze: tiene in capo un’ alta copertura, o mitra che sia, avente la forma singolare di un’ oca dal busto in su. L’ oca è non dubbiamente un simbolo dei piiì notabili di Bacco e de’ suoi misteri: quindi non discredo sia un Bacco giovine e imberbe. — Venuti in Cortona.