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3o slesso modo, e sempre depresso da differenti animali di tutf altra natura e costume, vedasi il cinghiale nella lamina di argento ritrovata insieme con questi bronzi stessi ( tav. xlv. 2 ); nelle sculture di un sepolcro di Tarquinia ( tav. lxiv. 4 ) j "^el fregio della patera a destra ( tav. xlix ) j nel vaso dipinto all’ egizia ^^ (tav. Lxxiv. 7.) 5 nel vaso tarquiniese (tav. xcviii. 1.); in scarabei funebri (tav. xlvi. 18., cxvii. 7)5 ed in molti altri monumenti nostrali ^9. Il cacciatore barbalo vestito alla maniera antica con veste succinta, e in atto di uccidere la fiera dannosa, mostra far quivi alla volta opra di valore e di beneficenza. Di concetto asiatico è senza dubbio l’ immagine della figura mitologica partecipante della natura di donna e di pesce: quasi come le favole sirie dicevano essere Atergati la dea, o Derceto: il petto rilevato, la chioma prolungata alle spalle j la veste lunga, le maniche brevi, palesano in questa immagine sì stranamente foggiata natura feminea. Quale si fosse il ministeri© cui era diputato questo ente nella demonologia etrusca, e quale il titolo che portava, è ignoto al pari per noi ’, ma sicuramente egli aveva qui correlazione con la seconda scena episodica del presente anaglifo, ora mancante, in cui gli arcieri, attori secondari, fan

18 Ivi nel suo rovescio, non disegnato.

19 La caccia forzata di uno sterminato cinghiale si vede di più replicata in pittura su le pareti di un sepolcro tarquiniese ultimamente scoperto. Vedi alla tav. lxviii. n. i.