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ugualmente per gli Etruschi tanto il genio buono, che il cattivo, generatori del bene e del male per tutta la macchina mondiale. La figura primitiva dello spirito malo, divoratore delle anime, si ha tutta intera nel mostro gorgonico effigiato tav. xxii., ci. 6. e più in compendio num. 1. 2. 3. 8. 10. All’opposto l’altra figura gorgonica priva di zanne, e di più placido aspetto, qui rappresentata nel mezzo del quadro principale num. 5, è un simbolo dell’autore stesso del bene reprimente il male. Con ambo le braccia distese allontana da sé, e preme fortemente per il collo due gagliarde fiere che raffrontano, simboleggianti pur esse, secondo il concetto popolare, genj perversi: quasi nell’istessa forma che si vede effigiato uguale contrasto ne’ vasi chiusini tav. xvii. 5., xxi. 1. 2; in un sepolcro tarquiniese tav. lxiv. 4 j in scarabei funebri tav. xlvi. 8. 12. 17. 18. 23. A destra di chi guarda sta fuggente un ippocampo o caval marino, altro simbolo del perverso Tifone (tav. xxvi. 3): al di sotto di quello solleva il collo ritto in sulle gambe e risentito un uccello parimente simbolico: pare della specie di quelli che si veggono appresso i numi benivolenti tav. xx.

Nel quadro episodico allato num. 1. vedesi un grosso cinghiale salvatico, cui vien passata da un canto all’altro la gola dal cacciatore armato di un verrettone, nell’atto che due gran molossi gli stanno addosso addentati per fermarlo: segue un servo che mena legato un altro cane per aiuto: vicino si mostra un ca-