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TAV. XXVII.


I. Recipiente sostenuto da zampe leonine ornato di faccia con sfingi colcate senz’ali, ed ai quattro canti con teste velate e alate. L’apertura in mezzo semicircolare lascia vedere ciò che v’era riposto: vaselletti, un piccolo pestello, un cucchiaino, e un figurato gallo. Questa singolare qualità di monumenti, che si trovano tali quali nei sepolcri etruschi di Chiusi, han dovuto essere puramente simbolici del rito funereo: il gallo, che si ripete così spesso, v’aveva certamente allusione.

2. Faccia opposta del medesimo recipiente, dove sono ripetute le medesime sfingi: nel mezzo e da una delle branche animalesche sorge una figura feminea colle braccia aperte, e con due ali al petto distese in alto.

3. Vaso grande a un solo manico alquanto inclinato, dov’è scolpita una faccia umana, ed una figurina in piè: sotto il piede del vaso si trova segnata con lo stecco l’etrusca lettera .

4. Vaso d’uguale forma ornato di maschere, o facce umane allungate a guisa di larve: nel manico si vede rappresentato il solito congedo di due coniugati. tav. xxi. 9. 10.

Molti sono i vasi di questa medesima foggia num. 3. 4. trovati negli scavi del Ponte alla Badia e di Canino, o sia nella grande necropoli di Vulci1. Per la

  1. Vedi Tom. ii. p. 250.