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tura paesana etiusca: quindi abbiamo la rappresentazione vera e completa della forma di varie specie di navi tirrene, le più usitate dai nostrali. Vedi Tom. 11. p. 214.

3. Frammento di un vaso molto grande trovato a Tarquinia, in cui si vede figurata parie di un grosso naviglio: il disegno è della grandezza medesima dell’ originale.

La testa scolpita di rilievo in sulla poppa è quella figura che ponevasi per insegna della nave. I Fenici portavano alla prora l’ immagine di alcuno dei loro iddii Fateci o Cabiri ^^^ come numi tutelari della navigazione e apportatori di ricchezze: i Frigj vi ponevano leoni, sacri alla madre Iddea ^^’: qui si vede una testa di Bacco toro. La figura sedente con verga nella mano si direbbe il padrone della nave 3 l’altra figura_, che gli sta appresso ugualmente sedente, non può essere se non il piloto, che governa il doppio timone e guida la nave.

TAV. XCIV.

I. Figura equestre rappresentante il passaggio di un’ anima nel soggiorno dei morti. La larva effigiata è montata a cavallo, simbolo del suo transito, ed è guidata per le redini dal Genio buono sotto la figura d’ un giovine alato, con veste succinta, calzari ed

i3i Herodot. in, 3 7. 182 ViRGii. X. 157.