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I7G leggenda IIP A, vestila di una tunica candida con peplo purpureo, il cui lembo è fregiato a palme colore su colore: il volto incarnato delia dea è vago e bello: il suo diadema, il monile, e lo scettro che tiene nella destra sono a rilievo indorati con grossa foglia d’ oro. Non può vedersi lavoro più ben finito: è inutile il dire che lo stile del dipinto e il gusto di sì fatti vasi mostrano un’arte lussureggiante non corretta, uè troppo antica.

TAV. CHI.

I. Tazza a un alto manico 3 figure rosse in fondo nero, della forma medesima num. 6. tav. xcix. — Pr. di Canino.

Molto singolare, quanto nuovo e gradito, dovrà parere all’ osservatore il tema di questo dipinto. Vi si vede un uomo sedente EANAlTIor, involte le ginocchia nel suo manto, che sta leggendo un volume o papiro. Due giovani uditori, cinti del pallio, ed ambo appoggiati a un nodoso bastone, attentamente lo ascoltano. Dinanzi al leggitore è uno scrigno atto a contenere i volumi, sul di cui coperchio leggesi il titolo XIPONEIS. Gli arredi appesi in alto possono essere thecae, denotative la professione del maestro. A lato dei due Efebi uditori è la solita epigrafe kaaos: nel mezzo dello scrigno kaae.

È nota la sapienza di Chirone instruttore de’ piìi famosi eroi. Medico, astronomo e musico, quel savio