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1^8 puuta. Figure nere in campo rossiccio di fina creta. — ’ Pr. di Canino.

In mezzo di tralci di vite con pampani attentamente disposti, due grandi occhioni, con corrispondenti sopracciglia e tratto del naso, sono quivi un emblema di Bacco, come dissi di sopra pag. 129. Due Satiri in atto di correre furibondi compiono la pittura del vaso, che si ripete tal quale dall’altro lato.

Le anse che hanno ambedue queste ciotole, e parecchie altre di simile forma da me vedute, mostrano bene eh’ erano fatte per servire a bere^ benché mancanti di piedi per poggiarle in tavola. A questo si suppliva mediante certi piccoli cerchielli in terra colta della forma che qui si vede nura. 4; sopra i quali si posava la tazza: e sicuramente, atteso la finezza ed eleganza estrema di questi vasi, erasi questa una delle fogge di bere usata alle mense convivali più squisite, col prescritto rito di dover vuotare fino all’ ultima gocciola il recipiente.

5. 6. 7. Tazze da bere a un manico leggerissime, di forma e tornitura tutta eleganza: figure nere, bianche e rosse con cotorni a grafiito molto fine. — Pr. di Canino.

Nella prima, Bacco barbato orientale cinto della sue bnssaride se ne sta colcato in riposo sotto un pergolato di vili, con due femmine baccanti intorno.

Nell’interno, all’attaccatura del manico, si vede efiigiala a rilievo^ con qualche lineamento dipinto, una bella tcstinata di Bacco toro incoronalo.