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pertanto mescolate alle volte con voci dì significato cerio, come in queste leggende medesime KaKht Et/ar/^g Ev(plfJtST3S?

TAV. XCII.

Vaso a due manichi, figure nere, bianche e rosse.

Ercole col parazonio sospeso al fianco sinistro porta lo smisurato cinghiale d’ Erimanto al re di Micene, che per lo spavento si cela nell’orcio. Il fedele compagno Iolao, facente ufficio di aploforo, tien seco l’arco scitico e la clava. Minerva armata assiste il suo protetto. Nel rovescio due rustici, coperti di pelle lanosa battono un albero con lunga pertica: un terzo ne raccoglie i fruiti per terra.

Parecchie volte ho visto ripresentato questo tema rustico nel rovescio di altri vasi. Quello che ora espongo fu ritrovato circa quindici anni addietro nelle vicinanze di Toscanella, e fu come la primizia dei vasellami che indi appresso si sono trovati in tanto numero nella prossima necropoli di Vulci. Io lo feci pubbllico nella seconda edizione della mia Italia tav. lxv. Quando venne a luce la prima volta cotesto vaso qua in suolo etnisco, parve cosa sì rara che fu venduto a caro prezzo dal proprielario: passò nella raccolta Bartholdy: di poi nel museo regio di Berlino.

TAV. XCIII.

Vaso a due manichi, figure nere, bianche e rosse. Trovalo, come Tallio vaso descritto di sopra, circa lo slesso tempo.