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TiJtilc prrscnla a suo figlio due lunghe asir’ e lo scudo, die ha j)rr itupresa il sacro tripode. NpI 6|,coetlo di lei Aciiille, con parazoiuo al iiaiico, alza lui flamba «iriislra, onde applicare ad essa con omLedue le mani una dtdie gambiere: Telmo (’i ^r;tve armatura si vede i)Osalo in terra. Appresso Achdic, tutto coperto dell’ armi e impaziente dell’ indugio, già 8Ì muove il compagno di gnerra dell’eroe, che mostra per impresa sojna lo scudo una protome di

tigre.

Vedasi a comparazione della lav. lxxxii. i. 3, quale progresso avesse già fallo Parte del disegno ^ e inòieme quella tlell’oinato.

3. 4’ Grande anfora con ventre spazioso e due brevi manichi che toccano il collo del vaso: figure iiere^ bianche e purpuree. — Museo del Pr. di Canino^ num. 1767 del calalogo.

Poigo in questo disegno uno de’ più belli esemplari dei vasi di premio, detu panalenaici, trovali in buon numero per entro i sepolcri di Videi ’"’. L’ immagine, o l’idolo slesso antico di Minerva egida» muta, ^a in po-,ilura di vibrare la lancia: alleggiamenlo in cui l’arte velusla soleva mettere i numi guerrieri. 1 Serpenti dell’ egida divina vi sono iu grande

moviloi Se ne contano finora forse a 5o di più grandezze tra sani e spezzati. Vedi intorno a questi singolari vasi l’accurata not.-zia che ne ha dala il diligente e dotto Sig. Prof. O. GEBHARn negli Annali (Ml’Istil. AixhcoL T. n. p. 2fM). sqq.; con le figure aqBCSise luv. )kXi, x^ii.

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