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gurali combattimenti di guerrieri pedestri: nelìq faccia opposta si vede uua daiizu di baccanti: v’era qualchereliquia d’ iscrizione in lettere greche. Le due zone inferiori hanno tutt’ intorno per ornato s6ngi, galli, © quadrupedi di varia natura, che sogliono accompagnare qualunque tema allusivo a Bacco ed a^ suoi misteri. Di tal qualità vasi, vere anfore Dionisie, moltissimi ne sono venuti fuori della necropoli di Vulci, e tutti con dipinti di tema bacchico, molto somiglianti a questo di Chiusi. Della medesima forma, e d’uguale pittura di pennello grossetto, sono altresì quei vasi volcenti, in cui si veggono ritratte notturne orgie, che hanno congiungimenti carnali di ogni maniera: vasi come dirò più sotto, non troppo antichi, né di buono artifìcio, quanto è al dipinto.

TAV. LXXXIV.

I. 2. Vaso grande a due manichi, figure nere e bianche con tinte purpuree. Sotto il piede v’ è dipinta in rosso la sigla delineata. — ■ S, Em. Fesch.

Vedesi nel primo quadro Apollo citaredo e Diana coperta del modio, con arco scitico e due frecce nella sinistra: altre saette porta la dea nel suo turcasso, che tiene scoperto e sospeso dietro la schiena per mezzo d’ una coreggioia, che le passa sul petto. Questa non è certamente la Diana caccialrice ben nota, di cui porgo per comparazione l’immagine ritratta in altro stile (tav. e. i)^ ma Diana Artemide,