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mone tlai due genj contrari, non ha miglior sorlo degli altri fantasmi che vanno a piede, e portano seco certi attrezzi di basso mestiere, per segnale della loro volgare condizione in vita.

Tutta la scena nel suo intero, composta di oltre cento figure, rappresentava così seguitamenlc i fati dell’anima nelTAmentii

TAV. LXVI.

Combattimenti funerali dipinti in un fregio, che ricorre nella parte superiore dei piloni doli’ anzidetto sepolcro, di stile pili corretto delle altre pitture: in alcuni luoghi i contorni delle figure vi sono grafiìli sopra un campo nero: tal è il saggio, dato in mostra nella tavola presente, colorilo siccome vedevasi nel i8oS.

TAV. LXVII.

Sepolcri di Tarquinia aperti nel 1827 nella collina adiacente chiamata di Monterozzi^ a causa, delle sommita_, o tumidi di terra ammassata, che vi si veggono in molto numero. Quivi era la principale necropoli di Tarquinia, distante circa un miglio dalla cillh, situata sulla cima del colle più eminente. Questa necropoli s’ estende pel tratto di due miglia almeno, e comprende parecchie centinaia di sepolcri, che vi si trovano quasi tutti aperti per l’ innanzi, frugati e vuotati: sicché rarissimo è rinvenirvi vasi dipinti, altri ar