mente osco1. Nè con ordine diverso si reggevano e Volsci e Sanniti insieme colle potenti nazioni della stirpe sabella, già diramatasi per tulle l’Italia meridionale. Perciò i Lucani d’uno stesso sangue, e nulla meno gelosi di libertà, si veggono guardati e difesi da un superiore, che Strabone chiama re, il qual di pieno diritto ai sovrani ufficj del governo civile univa il comando militare2. E qual capitano generale dell’armi desso intitolavasi in guerra Embratur, o sia imperatore3. Così di tratto in tratto, sotto il nome improprio di regi, si trova fatta menzione nelle storie d’altri capi e rettori dei Peucezi, Dauni4, e Messapi5, i quali si governavano come tutte l’altre genti a stato franco. Tal era Turno, principe dei Rutuli d’Ardea. Tra i prischi Latini ciascuna città eleggeva annualmente il suo proprio dittatore o il pretore6: e or-
- ↑ Meddix apud Oscos nomen magistratus est. Liv. xxix. 19.; Festus s. v. Tuticus addiettivo valeva quanto magnus: onde in parecchie iscrizioni osche abbiamo , Meddix, magistrato del comune: e , Meddix-Tuticus, sommo magistrato. Vedi tav. cxx. 3. l. 2.
- ↑ Τὸν μὲν οὖν ἄλλον χρόνον, ἐδημοκρατοῦντο ἐν δὲ τοῖς πολέμοις ᾑρεῖτο Βασιλεύς, ὑπὸ τῶν νεμομένων ἀρχάς. Strabo v. p. 175. cf. Liv. x. 18.
- ↑ . Vedi i Monumenti dell’Italia ec. tav. lviii. 8.9.
- ↑ Strabo vi. p. 194.
- ↑ Thucyd. viii. 33.; Pausan. x. 13.
- ↑ Per gli antichi ordini un Dittatore era il sommo magistrato d’Alba, Tuscolo, Lanuvio, Aricia, Lavinio ec. La qual dignità, quanto è al nome, mantenutasi in vigore nel Lazio fino a’ giorni