respettivo dovere pubblico e privato. Onde tutte le leggi, e ordini e costumi, a quello, come ad un sol centro d’azione, si riferivano. Con tal forma ritroviamo presso a’ più antichi e civili popoli italiani l’autorità primaria posta già nelle mani di quella poderosa aristocrazia sacerdotale fondata nel giure divino, e nell’antichità della famiglia, e che di fatto era ovunque per conformità d’instituto il nervo della nazione politica e la proprietà territoriale. I membri di quest’ordine, massimamente privilegiati del dritto di tirar gli auspicj, erano di più i soli maestri di tutte le cose divine e umane; e con tal grado di primati1 d’insegnatori, e di custodi de’ misteri, certissimo è che componevano insieme per dritto ereditario l’ordine regnante dello stato, e il solo eligibile a qualunque siasi dignità. Che però il patriziato provenisse originalmente in Etruria da una stirpe di conquistatori, e che il popolo quivi soggetto a permanente servitù feudale vivesse inonorato e privo di libertà, con ordini diversi a quelli che reggevano i Volsci od i Sanniti, non può al certo sostenersi con ragionevoli fondamenti: perciocchè null’altro che una bella ipotesi di penne moderne si è il supposto, che gli Etruschi stessi divisi in tante caste, al modo degli asiatici, avessero ne’ Lucumoni e Larti, o propriamente signori, una tribù dominante sopra l’altre tribù vassalle, ognora tenute in bassa condizione servile2. Nè sussiste tampoco il
- ↑ Primores Etruriae. Claud. Caesar. ap. Tacit. xi. 15.
- ↑ Vedi Niebuhr T. i. 124-125.; Creuzer, Symbol. v. 2. 3. Di