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50 CAPO XX.

pari della Sardegna: ed ambedue già erano in potetestà di Cartagine, quando soggettate a Roma per la vittoria decise la forza, se dovea dirsi la fede punica o la romana.

La dominazione degli Etruschi era stata men grave ai Corsi, che non quella dei Cartaginesi nella Sardegna: e sempre che si potesse avere buona cognizione del dialetto proprio dei montanari Corsi, non sarebbe impossibile ritrovarvi addentro talune radici affini alle antiche lingue italiche1. Possedevano ugualmente gli Etruschi l’isola dell’Elba, sì abbondante di miniere, con tutte le isolette attorno dell’arcipelago toscano: Gorgona, Capraia, Giglio, Pianosa, Monte Cristo, Gianuro e alcune altre: le quali poste come in mezzo tra il lido tirreno, e la Corsica e Sardegna, erano tante sicure scale ai primi naviganti. E noi abbiamo per fermo che questa grande comodità ch’ebbero i Toscani antichi abitanti la riviera, di provarsi senza timore negli esercizi marinareschi, fu anche la cagione principale per cui, prima degli altri italici, eglino attesero indefessamente all’arte nautica, e per essa salirono in maggiore potenza2. Vero è che il vanto d’intrepidi navigatori attribuito anticamente e concordemente ai Tirreni, vuolsi da alcuni moderni eruditi trasferire ai misteriosi Pelasghi: ma qui replico, che Dionisio ben

  1. Nel dialetto corso, uno dei meno alterati, s’adopera comunemente l’U per O: proprietà dei primi linguaggi italici: quindi dicono i nativi duve, truvatu, biancu, specchiu ec.
  2. Vedi Tom. i. p. 107.