Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. II.djvu/38

32 CAPO XIX.

avrebbono avuta comune coi Babilonesi di far vendere dal banditore ad una ad una le vergini nubili per ispose a chi più le pagava, cominciando dalla più bella: il che avea per fine prudente non lasciarne veruna senza marito; perchè col danaro ricavato dalle belle si maritavano le brutte e le difettose1. Per verità altre strane costumanze ebbero i Veneti primi, siccome quella di fare spontaneamente alle cornacchie copiose offerte in tempo della sementa, onde liberarsi dalle rapine di questi arditi ladroni2. Ben si conosce però che sì fatti costumi, e le fogge del loro vivere, s’andavano mitigando e dirozzando col commercio di popoli più colti. Nè piccola parte han dovuto avervi sì la vicinanza, come la scambievole comunicazion di cose tra i Veneti e le colonie etrusche più prossime al loro paese. Di ciò quasi è certezza il nome di alcune comunità del distretto veronese, chiamatevi Arusnates3: nella qual voce si riconosce un titolo etrusco. Non poche iscrizioni ritrovate nel territorio veneto han pure caratteri e dialetto molto simili all’etrusco4. Ed in conferma di qualche affinità o parentela antica delle genti si possono anche citare i sepolcri etruschi della famiglia de’ Veneti o Eneti, trovati non ha guari tempo nel perugino5. Era la Venezia un paese di

  1. Herodot. i. 196.
  2. Lycus Rheg. et Teopomp. ap. Aelian. de Animal. xvii.
  3. Maffei, Ver. illust. i. p. 17.
  4. Maffei, Oss. letter. T. v. Lanzi, T. ii.
  5. Vermiglioli, della gente Veneta o Eneta.