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CAPO XIX. 25

ghi, si conferma in certo modo col nome stesso che perpetuamente portano all’oriente delle lagune i colli Euganei, gruppo isolato e considerabile di monti, che han natura visibilmente vulcanica. Ma chi fosse il popolo che sotto il nome di Eneti o Veneti, secondo l’usata pronunzia italica, discacciò gli Euganei dal suo territorio, è ancora problematico, se non piuttosto del tutto ignoto. Erodoto, il più antico scrittore che faccia menzione degli Eneti, li colloca fra gl’Illirj1: però dal tenore del suo discorso ben si vede ch’ei riferiva ciò per bocca altrui: e di più non sapendo, dovette contentarsi alle relazioni dei navigatori focesi dell’Ionia, che prima di tutti i Greci, come narra egli stesso, scuoprirono l’Adria e la Tirrenia2. In quel tempo i Greci non conoscevano se non molto imperfettamente l’interno dell’Adriatico, cui davano una estensione oltremodo vasta e ideale. Per questo Scilace, il qual non fa motto dell’origine, pone gli Eneti in sulla costa orientale3. E fino al tempo di Timostene e di Eratostene, famosi geografi della scuola alessandrina, continuarono i Greci ad esser poco o male informati dei lidi dell’Adriatico4, atteso le rare navigazioni loro per quel mare naufragoso, e massimamente temuto per le scorrerie de’ pirati Illirici e Liburni. Era in fatti la Venezia divisa soltanto dai

  1. Herodot. i. 196.
  2. Herodot. i. 163.
  3. Scylax. p. 6.
  4. Strabo. i. p. 64.