narle: poichè il maestro ingegnere tenendo dietro alle sinuosità naturali del monte soleva fondare, come si vede, le muraglie in sul vivo del sasso e al capo dei precipizj:1: nè ciò tanto per sola sicurezza delle munizioni, quanto perchè il nemico entrando in que’ golfi vi rimanesse oppresso dalle armi de’ sagittarj e lanciatori. Che tal era il modo principale della difesa: tener lontano con ogni sorta saettamenti, e ferire di fianco gli assalitori. Le porte della terra doppie per maggior difesa, e piantate in obliquo, erano di più afforzate con le saracinesche, come son quelle di Volterra e di Cossa2. Torri si veggono soltanto interne ed esterne nelle fortificazioni di Cossa: quelle di fuori hanno i due fianchi retti, e la faccia convessa inverso la campagna. Oltre a ciò ciascuna città teneva entro al suo proprio cerchio la rocca nel luogo più eminente: ella era negli stremi casi l’ultima difesa. Or tutto questo sistema di fortificazione fa palese il militar senno, e lo studio grande, che a fermezza del loro impero posero in ogni tempo gli Etruschi nel munire gagliardamente le città maggiori quasi con eterne difese. Nè per ciò è incredibil fatto il narrato lungo assedio di Vejo, o quello di Volsinio: più certa tuttavolta l’ostinata resistenza che valorosamente fece Volterra nella guerra di Silla.
- ↑ Vedi massimamente la pianta di Volterra tav. i.
- ↑ Vedi tav. iv. vii. Una porta con due ingressi si vede soltanto nelle mura di Cortona tav. iv. 5.