abbiano esagerata, oltre a ogni ragion dell’arte e della statica, la struttura piramidale della regal tomba di Porsena, situata a Chiusi, il fa manifesto la descrizione medesima del monumento riferita da Plinio, secondo ciò che ne diceva Varrone1. Ma non per questo vorremmo tenere sì fatto edifizio chiusino per favoloso del tutto. I narratori toschi ampliarono senz’alcun dubbio, per dir cosa mirabile, sì le proporzioni, sì le parti integrali del monumento in guisa talmente ideale, che invano finora si è cercato per molti sagaci eruditi di trar da quel racconto una possibile ristaurazione dell’edifizio che appaghi2. La descrizione recata da Varrone è sicuramente un composto di fantasia, ma tuttavolta dal primo dicitore ideato non senza forme corrispondenti ad altre fabbriche del paese e del suo tempo. Niente meno esagerata, benchè fondata nel vero, si è pure la forma descritta del famoso sepolcro d’Osimandia in Egitto3. L’uno e l’altro erano stati per avventura architettati con qualche particolare concetto simbolico. Apparisce in oltre evidentissima nella mentovata descrizione del sepolcro di Porsena l’imitazione del far egizio: il quale, singolar cosa, si riconosce più maggiormente ne’ vetusti lavori dell’arte ritrovati nella regione me-
- ↑ Ap. Plin. xxxvi. 13.
- ↑ Graves, De Brosses, Cortinovis; e, per tacer d’altri, il più recente di tutti Quatremere de Quincy, Restitut. du tombeau du Porsenna ec.
- ↑ Diodor. i. 47.