ficanti immagini i nostri monumenti funerei. Qui tu vedi giacente in letto una matrona languente: i parenti e un fanciullo le sono allato in atteggiamento di cordoglio; altri uomini attorno e donne famigliari danno segni di mestizia dolorosa e di lutto al flebile suono de’ flauti: tre assistenti in fine, che possono credersi sacerdoti, tendono nella destra bastone augurale, simbolo di benigna propiziazione1. Altrove un mesto figlio compie l’ultimo misericordioso rito inverso il vecchio padre, chiudendo i di lui occhi in quell’estremo punto de’ moribondi2. Per altri monumenti veggiamo il trasporto del defunto alla sepoltura disteso sopra d’un feretro, o carro funebre, accompagnatovi da’ suoi parenti e dagli amici, e convolato insieme dalle prefiche, donne prezzolale, che in lode dell’estinto vi cantavano al suono de’ flauti il lugubre canto delle nenie3: costume antico introdottosi anche nel funereo cerimoniale romano 4. Secondo la fortuna o il grado dell’estinto si abbigliava il corpo morto di ricche vesti: si decorava e s’abbelliva alla volta di nobili arredi, e di suppellettili d’oro, d’argento, o d’ambra acconciamente lavorate ad uso dei mortori5: e tale
- ↑ Vedi tav. lvi: e per confronto il cippo perugino già edito più volte. Mus. Etr. tav. 20. 21. 22. 23.
- ↑ Vedi tav. lix. 4.
- ↑ Vedi tav. lvii. 1. 2., xcvi. 1.
- ↑ Honoratorum virorum laudes.... etiam cantu ad tibicinem prosequuntor: cui nomien neniae. Cicer. de Leg. ii. 24.
- ↑ Vedi tav. xlv. 3., xlvi.