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CAPO XXIV. 203

quelli dell’etrusco civile, nè del campano molle: e in tutto, se bene avvisiamo, si riconosce lo stesso potentissimo influsso sì della natura fisica, come del governo civile. Di qui è che i costumi degli Etruschi, posti a buon’ora in commercio con popoli stranieri d’oltremare, si mostrano non solo più trattabili e umani, che non quelli dei Sabelli, ma in moltissime fogge della vita ora più, ora meno conformi alle usanze di fuori. Benchè, a dir vero, questi costumi etruschi, che andiamo qui considerando insieme, s’introducessero nel popolo in età differenti, e non tutti ugualmente bene si convenghino al primo periodo della gente. Antichissimo nondimeno era per esso loro il costume ospitale d’ammettere ai casalinghi conviti i forestieri, e festevolmente trattarli1: di che poscia eglino facevano anzi pompa, che un sacro dovere. Più propria di loro è l’usanza di dar posto nel convito alle femmine tenendole sedute in sul medesimo letto trinclinario insieme cogli uomini2: costume specialissimo, che senz’altro dimostra quanto la civiltà etrusca s’allontanasse dalle maniere orientali e greche in questo particolare importante della vita domestica. Erano le cene degli Etruschi abbondanti: imbandite due volte al giorno: vi spiccavano lo sfarzo delle vesti cenatorie, il numero dei servi, la copia degli ar-

  1. Heraclid. Pont. p. 213.
  2. Aristot. ap. Athen. i. 19.; Heracl. l. c. Vedi i monumenti tav. xli. 10., lviii. 1., cvii.