Pagina:Storia degli antichi popoli italiani - Vol. II.djvu/206

200

CAPO XXIV.


Costumi, e vita domestica.



Sono i costumi il più potente aiuto della legge. Per essi l’azione del governo si fa più facile, più universale, più spedita, più mite. E con tutta ragione gli antichi institutori di civiltà, che penetrarono sì addentro nella natura umana, ne fecero dovunque il principal sussidio della cultura morale, considerando quanto in ciascun popolo i suoi costumi sieno più valevoli delle leggi stesse. Quivi in Italia da per tutto vedemmo religione e leggi accordarsi mirabilmente con le pratiche usuali di una vita fattasi già mansueta e ferma: proteggere con grandissima forza e sostenere le consuetudini tutte del primitivo stato: indirizzare a bene gli abiti della frugalità e della temperanza: volgere infine a uno scopo di costumatezza pubblica, o di comune utilità, qualunque fogge e maniere paesane: sì che potesse venirne alla nazione intera sofferenza nelle fatiche, domestica quiete, l’amore della patria, del giusto, e ogni altro vantaggio del vivere moderato. E ne fu tanto efficace, e tanto universale l’effetto, che in ogni età Sabini, Sanniti, Equi, Lucani, e più generalmente tutti i popoli delle montagne, serbarono quasi che inviolata ne’ loro propri focolari la prisca virtù. Così durante i secoli della romana depravazione de’ costumi potevasi ancora mirare intatta la fruga-