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11 CAPO XVIII.

tennero del pari alternatamente, per vicende guerriere, la fertile pianura del lucchese con l’adiacenti colline fino alla marina1: anzi, come suona la voce, il fiume Serchio, chiamato Auser, che mettea in Arno sotto Pisa, ebbe dapprima nome tosco2. Il luco di Feronia, posto alla bocca d’Arno3, ci mostra quivi coltivata una deità tutelare della riva etrusca o del confine: nell’istesso modo dal suo luco e tempio presso al Soratte4 vigilava la dea sopra il Tevere, estremo termine dell’Etruria col Lazio. Nemici a’ Liguri marittimi furono in oltre dall’altro lato della Liguria a ponente i Greci di Marsilia venuti colà da Focea dell’Ionia circa l’anno 153 di Roma; poichè mirando essi ad allargare intorno il dominio, ed insieme i loro traffici, si presero in progresso di tempo di qua dal Varo quel tratto di riviera, dove eressero le due colonie di Nizza e Monaco, con altri luoghi tra esse5. Nè da quell’ora in poi Liguri e Marsiliesi mai cessarono di vessarsi per mare vicendevolmente con atti d’oltraggio e di ostilità6, quanto almeno Etruschi

  1. De Ligure captus in ager erat: Etruscorum ante, quam Ligurum fuerat. Liv. xli. 13.
  2. Da Aesar Dio (Sveton. Aug. 97.): alla quale nominazione divina poteva aver dato cagione il mirabil fenomeno delle sue acque. Auct. de Mirab. p. 1158; Strabo v. p. 154; Rutil. i. 563 sqq.
  3. Plin. iii. 5.
  4. Strabo v. p. 156.
  5. Strabo iii. p. 124, iv. p. 140; Plin. iii. 5.
  6. Liv. xl. 18.