gnava tener lontano dalla città gl’incendi; rimuovere l’armi civili; tor via gli appetiti libidinosi; e mantenervi in tutto la purità e l’illibatezza della vita1. Mantu o altrimenti Plutone2, spirito infernale, chiamato anche Vediu3, cioè malo dio, come personificazione della morte e dell’abisso, soprastava qual dio principe ai luoghi tenebrosi. Da esso lui prendeva origine e principio una delle quattro specie di Penati dell’Etruria4. Col grado degli altri dei potenti della regione di sopra, aveva Vediu per moglie e per sua compagna sotterra non so qual dea innominata5; e di là giù in inferno altri spiriti inferiori ministravano per lui il suo crudele ufficio6. Però, fra tanti e sì variati numi dell’Etruria esposti all’adorazione del popolo, niuno si mostrava più enimmatico di quell’unico Giano quadrifronte7 venerato in Faleria, e di
- ↑ Vitruv. i. 7.
- ↑ Mantum, Etrusca lingua Ditem patrem appellant. Serv. x. 190.
- ↑ Vedium (malus divus) sicut suadebat Etruria. Martian. Capell. ii. 7. 2.
- ↑ Nigidius in libro sexto exponit et decimo, disciplinas Etruscas sequens, genera esse Penatium quatuor, et esse Jovis ex his alios, alios Neptuni, inferorum tertios, mortalium hominum quartos. Arnob. iii. 123.
- ↑ Martian. Capell. ii. 7. 2.
- ↑ Februum inferum esse Thuscorum lingua. Angrius ap. J. Lyd. de Mens. p. 170.
- ↑ Quasi universa climata majestate complexum. Gavius Bassus, in libro de Diis ap. Macrob. Sat. i. 9.