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100 CAPO XVIII.

teologi le domestiche religioni togliendo lega d’arcano s’andavano vie più alterando d’età in età, mescolandosi a talento degl’interpetri con eleborate teoriche di cosmogonie e teogonie straniere.

Il religioso sistema degli Etruschi1 costruito con arte e solidità grande da un ordine ben disciplinato di sacerdoti, primati della nazione, meglio che qualunque altro s’era di lunga mano accostato e conformato al disegno della teologia orientale. Comunicazioni di dottrine arcane da tempio a tempio; istituzione d’uguali misteri; spesse occorrenze di navigare per mercatura alle coste dell’Asia occidentale e dell’Egitto; senno di prudenti; davano certamente agli Etruschi l’opportunità di poter conoscere e trasmettere a casa dottrine religiose e scienza di popoli, già molto superiori in quell’età agli abitanti dell’Italia, e della Grecia stessa, per qualsivoglia cultura intellettuale. Sia che cotesti ammaestramenti provenissero qua direttamente, come pare probabile, dal più prossimo Egitto2; sia più lontanamente dall’Asia interna per mezzo dell’isola di Samotracia, dove s’erano raccolti i santi misteri, sicurissimo è che l’Etruria si fece totalmente alunna di quelle scuole. La qual cosa, meglio che con disputabili argomenti, oggidì si manifesta chiaramente per grandissima copia di monumenti della nazione venuti a luce, e in cui vediamo effigiati

  1. Gens itaque ante omnes alias eo magis dedita religionibus, quod excelleret artes colendi eas. Liv. v. 1.
  2. Vedi Tom. i. p. 133.